Tarocchi: consacrare il Mazzo
Questa operazione è troppo spesso presa alla leggera, quando non del tutto ignorata, mentre è una parte fondamentale nel rituale della lettura delle carte. Scegliereil giusto mazzo ed il giusto testo, secondo i consigli che abbiamo visto nel precedente articolo, non è infatti sufficiente: è fondamentale infatti che le Lame vengano consacrate, in modo da purificarle da ogni altra energia esterna e soprattutto in modo da “farle proprie”, infondendogli il proprio potere.

Non bisogna mai ignorare questo concetto fondamentale, valido per gli Arcani come per ogni altra Pratica dell’Arte: il mazzo è solo un simbolo, come lo è l’atto di Consacrarlo. E’ il Cartomante, con il suo lavoro, con la sua concentrazione e il suo esercizio, a infondere potere a questo simbolo. Un semplice mazzo di carte, per quanto antico, potente, ricco di simbologie, non può dar potere a qualcuno che non ne possieda egli stesso.
Questo è il significato più profondo delle Purificazioni e delle Consacrazioni: infondere delle proprie energie e della propria Volontà dei simboli e degli strumenti, al fine di farli propri, di creare quella comunione con i poteri personali e universali che rendono un rituale, in questo caso la Consultazione, potente ed efficace.
I modi di Consacrazione sono molteplici e vari, alcuni più semplice e alla portata di tutti, altri più complessi ed antichi richiedono molta dimestichezza ed esperienza per essere effettuati. Ogni metodo varia non solo da Tradizione a Tradizione, ma anche da Cartomante a Cartomante. Ognuno infatti trova il suo metodo di Consacrazione con il tempo e la pratica, esattamente come con il tempo e con l’esercizio si impara a dare una interpretazione personale ai simboli che gli Arcani semplicemente suggeriscono. In ogni caso ricorda: usa queste indicazioni come base per sviluppare un rituale che dovrai sentire tuo, modificando ed adattando il rituale alle tue pratiche e credenze. Solo così infatti si realizzerà quella comunione tra il tuo intento e le Lame che è il fine a cui il rituale mira.
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