L’Estate di San Martino

11 Novembre 2021 at 08:00

Non è inusuale, nel periodo dell’inizio di Novembre, che l’inverno si prenda una sorta di pausa, e che per qualche giorno si possa assaporare una sorta di colpo di coda dell’estate. Questo particolare periodo, tradizionalmente collocato nei giorni dall’11 al 13 novembre, prendono il nome di Estate di San Martino.

La Storia dell’Estate di San Martino

San Martino di Tours taglia il suo mantello per donarlo ad un mendicante

Questo nome non è casuale: si ispira alla vicenda del vescovo Martino di Tours, uno dei primi Santi non martiri proclamati dalla Chiesa Cattolica. Prima di convertirsi al Cattolicesimo, Martino era un soldato dell’Impero Romano, e si racconta che nel 335, durante un turno di guardia, incontrò un uomo seminudo. Senza esitare, estrasse la spada e tagliò il suo mantello in due, per donarne un pezzo allo sfortunato. Immediatamente le nubi si squarciarono e dei caldi raggi di sole andarono a riscaldare lo sventurato mendicante ed il suo benefattore, come se fosse giunta una splendida giornata primaverile nel bel mezzo dell’inverno.

L’Estate di San Martino nel mondo contadino

In tempi più recenti, l’Estate di San Martino, soprattutto nel nord Italia, era il giorno nel quale, terminati i lavori nei campi, proprietari ed affittuari facevano i conti. In quel momento, e solo in quel momento, i padroni avrebbero deciso se i mezzadri sarebbero stati nelle loro terre per un altro anno, oppure se avessero dovuto andarsene a morire di fame da qualche altra parte. Da qui l’espressione, tipica in molte regioni d’Italia, “Fare San Martino” con il significato di traslocare od essere sfrattati.

Nel mio amato Veneto, ma anche in molte altre zone d’Italia, il giorno di San Martino è il momento in cui si assaggia il vino novello, accompagnato dalle castagne appena raccolte arrostite sulla fiamma viva. Tradizione, questa, che ha ispirato la celeberrima poesia di Carducci, intitolata appunto San Martino. Più oscuro e malinconico invece il componimento Novembre di Giovanni Pascoli.