Il Vampiro di Belén

16 Febbraio 2020 at 21:00

GUADALAJARA, Messico: una città ricca di leggende e storie macabre, ma nessuna tanto affascinante quanto quella che riguarda uno dei cimiteri più antichi e famosi della città, il cimitero di Santa Paula, detto anche il Pantheon di Belén. Il cimitero monumentale, voluto dal Vescovo Diego de Aranda e Carpinteiro e realizzato dall’architetto Manuel Gomez Ibarra, fu costruito nel 1848, ma chiuso solo pochi decenni più tardi, nel 1896.

Il luogo è un esempio memorabile di architettura funeraria, talmente importante da essere sotto la tutela dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia: all’interno delle sue mura, in 900 nicchie e decine di impressionanti mausolei, riposano molti personaggi illustri che si sono distinti nel campo della politica, delle arti e della scienza. Il Cimitero di Santa Paula non è però famoso solo per l’architettura o i personaggi storici che vi giacciono, ma anche per le molte leggende che si raccontano usandolo come teatro, come ad esempio quella del piccolo Nachito e quella del Giovane Dottore. Ma nessuna è famosa, pittoresca ed inquietante come quella del Vampiro di Belén

Si dice che nel XIX Secolo, un uomo alquanto misterioso giunse in città dall’Europa, secondo alcune fonti dall’Inghilterra, per altre invece dall’Ungheria. Questo personaggio, conosciuto come Don Jorge, ma anche come Conte Baldor, era molto ricco ed aveva costumi che “singolari” è dir poco: vestiva solamente di nero, e non usciva mai con la luce del sole. Il Conte non amava la compagnia, rifiutava sempre gli inviti alle feste dell’alta società di Guadalajara, e raramente lo si vedeva in compagnia. Le rare volte in cui lo si vedeva accompagnato da qualcuno, era per lo più da giovani cortigiane. La sua vasta fortuna e il fascino misterioso che esercitava sul gentil sesso non facevano altro che nutrire il sospetto e l’invidia degli abitanti della Città, ed alimentare molte voci e congetture sul Conte.

La Morte in Città
Non passò molto tempo dopo la comparsa di questo strano figuro, prima che si iniziassero a ritrovare nel quartiere alcuni corpi di animali, completamente dissanguati: tutti accomunati dalla presenza di due piccoli fori sul collo.
Sulle prime si pensò ad un animale selvatico, o a qualche nuova forma di peste, ma quando iniziarono a comparire le prime vittime umane crebbe la psicosi verso una figura molto più pericolosa: la leggenda del Vampiro, della quale alcuni avevano sentito parlare dall’Europa.
Notte dopo notte i cadaveri aumentavano, e con loro la paura della popolazione, che ormai non usciva più di casa. Lo scempio di giovani donne era tale, che ad un certo punto gli uomini della città si armarono di coraggio, e decisero di dare la caccia al mostro.

La Caccia ai Vampiri
Le notti vigili si susseguirono senza esito, quando finalmente, in un angolo buio nei pressi del Cimitero di Belén, il Vampiro venne finalmente avvistato: era come molti sospettavano il Conte Baldor, con le labbra rosse di sangue da cui sporgevano lunghe zanne. Ai suoi piedi, il corpo di una giovane donna.
Gli uomini cercarono di bloccare il Conte, che riuscì però a fuggire, rintanandosi all’interno della sua casa. All’indomani la folla chiese aiuto al sacerdote locale, che accettò di aiutare a fermare il Vampiro. Fecero irruzione all’interno dell’abitazione, dove con preghiere, croci e acqua santa riuscirono a stanare il vampiro, che fuggì verso il famoso cimitero.

La Maledizione del Vampiro
All’interno del cimitero di Belén, il Vampiro venne bloccato dalla folla armata di relique, croci e acqua santa. Un uomo recise un ramo verde, improvvisò un paletto e con questo trafisse il cuore del Conte, che appena prima di esalare l’ultimo respiro maledisse tutti presenti, giurando vendetta.
Gli uomini scavarono una tomba molto profonda, vi adagiarono il corpo del Vampiro, conficcando bene il paletto nel terreno in modo che non potesse destarsi dal suo sonno di morte, quindi la interrarono e coprirono con una grossa lastra di pietra
Tutti pensarono che la macabra storia fosse finita, ma dopo qualche mese un grosso albero, con radici profonde ed imponenti, iniziò a crescere dalla tomba, spezzando il sepolcro del Vampiro. Fu subito evidente a tutti come quell’albero fosse cresciuto dal paletto conficcato nel cuore del Vampiro: una sorta di testimonianza della sua maledizione.

La leggenda del Vampiro del Pantheon di Belén dice che su quell’albero, nelle notti di luna, si possano intravedere i volti delle vittime del Conte, e che provando ad inciderne la corteccia vi sgorghi il sangue.
Sempre secondo la leggenda, una volta che l’albero verrà tagliato, o quando le sue radici rovesceranno completamente il sepolcro, il Vampiro potrà destarsi dalla sua tomba, per vendicarsi dei discendenti degli uomini che lo hanno impalato.